tutela lavoratrici dall'esposizione all'amianto: le linee guida del d.lgs. 81/2008

Il Decreto Legislativo n. 81/2008, noto anche come Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, rappresenta il quadro normativo di riferimento per la tutela dei lavoratori da rischi derivanti dall'esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante lo svolgimento delle proprie mansioni. All'interno di questo contesto normativo è presente l'art. 249 che riguarda specificamente la protezione delle lavoratrici esposte all'amianto. L'amianto è una sostanza pericolosa che può provocare gravi conseguenze sulla salute umana, tra cui malattie respiratorie e tumori maligni. Le donne possono essere particolarmente vulnerabili agli effetti dannosi dell'amianto a causa di diverse ragioni legate alle loro caratteristiche fisiologiche e ai ruoli professionali che spesso ricoprono. L'art. 249 del D.Lgs. 81/2008 si occupa di garantire una tutela specifica per le lavoratrici esposte all'amianto, imponendo agli datori di lavoro una serie di obblighi volti a minimizzare i rischi derivanti da questa esposizione. In primo luogo, il datore di lavoro deve valutare il rischio derivante dall'amianto nell'ambiente di lavoro in cui operano le donne dipendenti, prendendo in considerazione diversi fattori come la quantità e la tipologia dell'amianto presente, nonché l'intensità e la durata dell'esposizione. Questa valutazione del rischio deve essere effettuata da un professionista esperto e documentata. Sulla base della valutazione del rischio, il datore di lavoro deve adottare misure tecniche ed organizzative per ridurre al minimo l'esposizione all'amianto. Ad esempio, può essere necessario introdurre procedure di lavoro specifiche, fornire dispositivi di protezione individuale adeguati o sostituire i materiali contenenti amianto con alternative più sicure. Inoltre, l'art. 249 prevede che le lavoratrici esposte all'amianto debbano ricevere una formazione adeguata sui rischi correlati a questa sostanza e sulle misure preventive da adottare per proteggersi. La formazione dovrebbe includere informazioni sulla corretta manipolazione dei materiali contenenti amianto, sull'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e su come riconoscere i segni precoci delle malattie correlate all'amianto. Il datore di lavoro ha anche l'obbligo di procedere periodicamente alla sorveglianza sanitaria delle lavoratrici esposte all'amianto. Questa sorveglianza medica deve comprendere visite mediche periodiche per monitorare lo stato di salute delle donne impiegate in ambienti con presenza di amianto e la possibilità che si sviluppino malattie legate a questa esposizione. Infine, è importante sottolineare che l'art. 249 del D.Lgs. 81/2008 prevede sanzioni severe per i datori di lavoro che non adempiono agli obblighi di tutela delle lavoratrici esposte all'amianto. Queste sanzioni possono includere multe significative o persino la sospensione dell'attività lavorativa. In conclusione, l'art. 249 del D.Lgs. 81/2008 rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la protezione delle lavoratrici dall'esposizione all'amianto. È responsabilità dei datori di lavoro adottare tutte le misure necessarie per ridurre al minimo i rischi derivanti da questa sostanza tossica